lunedì 11 giugno 2012


UNA SINTESI, una definizione a posteriori


Produrre identifica ogni attività che trasformi beni economici in altri aventi un’utilità complessiva maggiore, sia che l’attività stessa si traduca in trasformazioni tecniche della materia o della forma, distrugga cioè alcuni beni per crearne altri, sia che trasformi i beni nello spazio o nel tempo. Il termine ha quindi un significato più largo che nel linguaggio comune e, oltre alle attività produttive propriamente dette (agricoltura, pastorizia, caccia, pesca, coltivazione delle miniere, industrie varie), comprende anche il commercio, la speculazione, il credito, l’assicurazione, i trasporti ecc. Secondo la distinzione di C. Clark, entrata ormai nell’uso comune, per produzione primaria si intende quella agricolo-forestale, della pastorizia, della caccia e della pesca, e per produzione secondaria quella delle industrie manifatturiere, edilizie e fornitrici di gas, elettricità ecc., e delle opere pubbliche; per estensione analogica si è chiamata quindi produzione terziaria quella di tutte le altre attività economiche che pure possono assorbire capitali e mano d’opera (attività ricreative di vario genere, attività connesse al turismo, trasporti, servizi personali e domestici, arte, letteratura, scienza, professioni, pubblica amministrazione). Dal punto di vista individuale produrre è un'operazione che consente a chi la svolge di recuperare il valore dei mezzi impiegati e di ottenere in più un utile, cioè un aumento della sua precedente capacità economica. Dal punto di vista sociale si ha produzione soltanto quando ad attività conclusa risulti accresciuta la ricchezza a disposizione della collettività, e ciò si verifica sempre perché la quantità prodotta aumenta più che proporzionalmente all’aumento del costo totale!

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